domenica 29 dicembre 2013

TORTA "BOMBA" SUPER CALORICA PER FINIRE IN BELLEZZA IL 2013...ALTRO CHE FUOCHI D'ARTIFICIO!!!








FINIAMO IN BELLEZZA QUESTO 2013 E ACCANTONIAMOLO PER SEMPRE PER INIZIARE UN 2014 ALL'INSEGNA DI TANTA SALUTE, DI TANTA PROSPERITÀ E DI TANTO OTTIMISMO...BUON ANNO A TUTTI!                                                FIRMATO   BABBA'                 

PREFAZIONE:
Cari e affezionatissimi blogger, amici, sostenitori, persone che mi seguite in silenzio, persone che non conosco e mi seguite in Italia e dall'estero e infine tutti gli amici di Facebook, non potevo mancare per farvi gli AUGURI più sinceri con queste semplici parole dettate dal mio cuore e non potevo neppure non dedicarvi qualcosa di veramente libidinoso cercando anche minimamente di dimenticare quest'anno di crisi con questa torta super calorica una vera "Bomba" di quelle che si possono degustare una volta sola in un anno, di fatti la sera del 31 dicembre quando scocca la mezza notte facciamoci male con una bella fetta di questa torta super cioccolato al posto dei fuochi d'artificio che ci fanno davvero molto male..d'accordo! Quindi passo subito alla ricetta così avrete il tempo di poterla preparare per la vigilia di capodanno. Non è difficile prepararla, basta che seguite la ricetta della torta alla "Nutella e Panna", questo e il link: http://babbdolcbabb.blogspot.com/2011/10/torta-alla-nutella-e-panna.html che ho postato qualche tempo e dimezzare le dosi a metà perché questa che vedete nelle foto è più piccola di quella che andrete a visualizzare. Mentre se vi piace più grande rimanete le dosi come stanno descritte. Poi al posto della panna o cambiato guarnendo solo la superficie con una ganache leggera e aggiungendo dei confetti al cioccolato fondente e al latte con dentro una nocciola. Queste sono solo le due modifiche apportate il resto e tutto uguale seguendo la stessa procedura procedura. Di seguito vi trascrivo le dosi divise e la ganache leggera.
INGREDIENTI PER UNO STAMPO DA 24 CM DI DIAMETRO E 4 CM DI ALTEZZA:
(procuratevi un bicchiere di plastica da 200 ml come misura)
1/2 bicchiere di latte intero fresco
1/2 bicchiere di olio di girasole
1 bicchiere di zucchero semolato
1 bicchiere e un 1/4 di farina "00"
1/4 di bicchiere di cacao amaro in polvere
2 uova fresche intere
1/2 bustina di lievito per dolci
1 fialetta di estratto di vaniglia
PROCEDURA DIVERSA DELLA "TORTA E PANNA":
Se volete sveltire la procedura potete fare in questo modo: in un contenitore versate il latte, olio, zucchero, farina setacciata e uova. Aggiungete il cacao setacciato, il lievito setacciato e l'estratto di vaniglia. Amalgamate prima il tutto con una frusta a mano e poi frullate subito dopo con uno sbattitore per 3-4 minuti. Travasate l'impasto nello stampo e infornate.  
PER LA COTTURA:
Forno preriscaldato statico a gas a 160°C per 20-25 minuti circa per uno stampo da 24 cm di diametro e 4 cm di altezza bene imburrato. Fate sempre la prova del ferro da calza, appena sentite sprigionarsi il profumo che emana nell'aria vorrà dire che è quasi cotta. 
PER LA GUARNITURA SIE INTERNA CHE ESTERNA:
1 barattolo di "Nutella" da 400 g, più che sufficiente
150 ml di panna vegetale da montare
1 moca da una tazza di caffè con l'aggiunte di qualche cucchiaino di zucchero 
Confetti alla nocciola a piacere
Ganache leggera al cioccolato fondente al 52% di cacao
Questi sono gli ingredienti divisi, non vi resta che seguire la stessa procedura.
PER LA GANACHE LEGGERA AL CIOCCOLATO FONDENTE:
COSA VI SERVE:
Un frullatore ad immersione
Un contenitore cilindrico trasparente
Una sacca da pasticciere con bocchetta a stella media
Una spatola lecca pentola
INGREDIENTI:
250 g di cioccolato fondente
350 ml di panna da montare vegetale
PROCEDURA:
Mettete la panna in una casseruola e riscaldatela fino al raggiungimento del quasi bollore. Nel frattempo aggiungete nel contenitore cilindrico il cioccolato spezzettato. Appena la panna sarà abbastanza calda travasatene metà sul cioccolato e aspettate qualche minuto per fare in modo che lo stesso si ammorbidisca. Fatto ciò, immergete il mini piper nel cioccolato e frullate ad intermittenza, appena incomincia ad indurire il cioccolato aggiungete il resto della panna calda e continuate a frullare fin quando non rimane nessuna traccia del cioccolato stesso sulle pareti del contenitore. Quando tutto e bene amalgamato spegnete il frullatore e fate raffreddare per una mezz'ora a temperatura ambiente. Poi trasferite il contenitore nel frigo fino al giorno dopo che la dovrete usare. Per adoperarla tiratela fuori dal frigo qualche ora prima in modo tale da farla ammorbidire di nuovo a temperatura ambiente. Prima che decoriate la torta amalgamatela con la spatola per farla diventare omogenea e lucida ma mi raccomando non frullatela perché questa ganache non si deve montare. Non vi resta che riempire la sacca e decorare la torta come più vi piace infine aggiungete i confetti alla nocciola per il tocco finale. Mettete la torta in frigo per qualche ora per farla rassodare e assestare, se la dovete servire tiratela fuori dal frigo un'ora prima di consumarla.   
"BUONA VITA A TUTTI"            





mercoledì 18 dicembre 2013

"ROCCOCO MORBIDI ANTI CRISI!!!"

PREFAZIONE:
Buon giorno a tutti, come potete notare dal titolo di questa ricetta la crisi economica italiana sussiste e anche in modo abbastanza grave. Ma personalmente continuo a crederci, seppur illudendomi, che questa crisi, in un modo o nell'altro, deve finire. Di sicuro nessuno avrebbe pensato che per questo Natale ci fossimo arrivati in questa maniera, qui a Napoli la crisi si sente enormemente, i commercianti sono i primi a risentirne, difatti le vetrine dei loro negozi sono ancora piene di articoli che non riescono a vendere come gli altri anni. Questo mi rattrista così tanto, e mi intristisce ancor di più per il fatto che tante famiglie non hanno i soldi a sufficienza per poterseli comprare e trascorrere un sereno Natale. Ma se guardo indietro ci sono persone ancora più disagiate che in confronto a queste famiglie non hanno un bel niente, per esempio molti capo famiglia che hanno perso il posto di lavoro è lo stipendio oppure tante persone che hanno dovuto chiudere i propri negozi e si sono indebitati chiedendo soldi alle banche o a gli strozzini oppure imprenditori con le stesse modalità che hanno chiuso le loro aziende dovendo licenziare i loro dipendenti e alla fine si sono pure suicidati facendo fine alla propria esistenza. Perché tutto questo? Perché lo stato non c'è o perché siamo noi a non vederlo? Di sicuro se ci fosse, il giorno di Natale, tutta la camera dei deputati e del senato scendessero in piazza con gli assegni fra le mani dei propri stipendi e li donassero a tutte queste persone che ne hanno bisogno...allora si che lo Stato ci fosse per davvero, sarebbe un gesto encomiabile. Perché ci dobbiamo sempre sacrificare noi e rimboccare le maniche per poter ristabilire sempre questa nostra economia, perché per una volta sto sacrificio, seppur sempre con i nostri soldi, non lo fanno loro e non mi venissero a dire che non festeggiano questo Natale 0_0 , sarebbe uguale e identico ad un'albero di Natale gigante con tante "PALLE " sopra. Cari amici mi fermo qui, non ho tanta voglia di continuare, lo voglio fare per trascrivere questa ricetta che mi è stata richiesta, appunto, da una persona con questi problemi, la quale voleva una ricetta dei roccoco che costassero poco e che fossero morbidi per il fatto che se sono duri non ha neppure i soldi per andare dal dentista, sembra una battuta ma è la pura realtà. In questi roccoco non ho messo neanche le mandole o altra frutta secca, ho cercato di fare una ricetta molto economica e penso che ci sia riuscito con la speranza che possa accontentare l'amica che me li ha richiesti e i suoi familiari. Comunque, a prescindere da quello che ho scritto, assumendomi ogni responsabilità di quello che ho detto;  AUGURO A TUTTI UN SERENO NATALE....firmato BABBà!!
COSA VI SERVE:
Una Planetaria con gancio ad uncino
Manualità
Una teglia da forno ricoperta di carta forno
Un setaccio
Un pennello da pasticciere per chi volesse spennellare i roccoco con del tuorlo sbattuto
INGREDIENTI:
500 g di farina "00"
200 g di zucchero semolato
2 cucchiaini colmi di pisto in polvere o una bustina(la trovate nei super)
1 bustina di cannella pura in polvere
1 fialetta d'aroma arancia o una buccia grattugiata d'arancia
Una punta di bicarbonato di sodio
1 bustina di polvere lievitante per dolci (Pane Angeli)
Un pizzico di sale
220-230 ml circa di acqua tiepida
PROCEDURA:
Preriscaldate il forno a 180°C statico a gas.
Setacciate tutti gli ingredienti polverosi nella ciotola della planetaria in questo modo; prima la farina poi lo zucchero, il pisto, la cannella, la punta di bicarbonato e il lievito.
Avviate la macchina a vel. 1 con il gancio ad uncino e fate amalgamare queste polveri. Di seguito aggiungete l'acqua tiepida, il pizzico di sale e l'aroma di arancia o la buccia grattugiata di una arancia( solo la parte arancione). Fate lavorare quel tanto che basti perché questi ingredienti formino un impasto morbido tipo pasta frolla. Appena ottenuto questo, travasate la pasta su un piano di lavoro e dateci un impastata con le mani aiutandovi con pochissima farina se ci fosse bisogno. Da questa pasta prelevate dei pezzi e arrotolateli per formare dei cilindri di 10 cm di lunghezza con i quali formerete a loro volta delle ciambelle che schiaccerete un po' con il palmo della mano e le posate sulla teglia da forno ricoperta con carta forno distanziate di un cm. tra di loro. Non vi resta che infornare per 15 minuti circa per rendere questi roccoco morbidi, se invece li fate più piccoli, come si vede nella foto, li cuocerete ad una temperatura inferiore, a 150-160°C per 15 minuti circa. Comunque vada non dovete superare i 15 minuti perché dopo questo tempo i roccoco si induriscono, come pure se pensate che non verranno morbidi di farli cuocere meno di 10 minuti, sbagliato perché in questo modo vi verranno crudi dentro, quindi devono cuocere per un minimo 10 minuti e massimo 15 per farli venire sempre morbidi. Sfornate e fateli raffreddare, metteteli su dei vassoi e copriteli con della pellicola per alimenti così facendo si manterranno per alcuni giorni.
N.B. : come avete letto questa ricetta è molto semplice sia nel farli e sia come ingredienti e ovvio che se vi piacciono con maggiori ingredienti aggiungeteli pure, orientandovi con una mia ricetta che ho postato in precedenza per questi squisiti biscotti. Questa ricetta sarà la base dei vostri roccoco, molte di voi hanno paura quando leggono che dentro va messa l'ammoniaca in polvere per alimenti per farli lievitare, in questo caso non si deve assolutamente aver paura. La differenza tra queste due polveri e che quando si usa il lievito per dolci bisogna infornare al più presto, mentre con l'ammoniaca, anzi il bicarbonato d'ammoni così si chiama, l'impasto fin quando non entrerà in cottura rimane sempre lo stesso perché solo a contatto con il calore sprigionerà la sua lievitazione. Quindi resta a voi quale scegliere perché sia l'uno che l'altro non modificano il sapore dei biscotti. Come pure se aggiungete qualche grammo di ammonio nella pasta frolla il risultato e migliore del lievito per dolci. La stragrande maggioranza dei pasticcieri usa l'ammonio in special modo per i dolci siciliani tipo cassata al forno che è una loro specialità. Un ultima cosa in questione, se vi piacciono più duri e belli da vedere non dovrete fare altro che farli cuocere per un minimo di 20 minuti e anche oltre, ma prima di infornarli li spennellerete con un rosso d'uovo sbattuto con qualche goccia di aroma limone o arancio o vanillina. Spero di essere stato esaudiente, grazie infinite per la vostra attenzione. 
" AUGURI E BUONA VITA A TUTTI "   



        
       

martedì 10 dicembre 2013

"TORTA DI ROSETTE CON CREMA AL SAPOR D' ARANCIA!!!!"





PREFAZIONE:
Ormai il Natale alle porte, mancano pochi giorni a questo evento che aspettiamo con grande gioia nei nostri cuori! Vorrei ritornare indietro nel tempo, anche solo per un istante, per poter essere di nuovo un bambino per riprovare la stessa emozione così palpitante da farmi battere il cuore freneticamente pur sapendo che Babbo Natale e la Befana non mi portava grandi cose perché non c'erano i soldini a sufficienza per poterle avere. Pur sapendo lo stato economico di mio padre, perché non prendeva uno stipendio ma lavorava in proprio, lo stesso scrivevo la letterina a tutti e due, in questo modo: "Caro Babbo Natale e cara Befana lo so che non mi portate i giocattoli che desideravo di avere perché anche quest' anno ho fatto il monello, ma desidero tanto, come ogni anno, che papà mio mi faccia il presepe e l'albero. Vi prometto che faccio il bravo ma voi fate stare bene a mio padre alla mia mamma alla mia sorella a mio fratello e che tutti insieme facciamo un felice e sereno Natale. Grazie Babbo Natale e grazie Befana." Questa era la letterina, unica, che scrivevo ogni anno per cercare di non mettere in difficoltà a mio padre il quale lo stesso non ci faceva mancare niente, ci faceva trovare sempre qualcosa tipo una costruzione o una bambolina o un trenino. Questi erano i giocattoli di allora e per me e miei fratelli erano dei doni inestimabili a tal punto che ancora adesso il ricordo e rimasto indelebile nei nostri cuori. Anche il presepe lo faceva lui con carta di giornale e colla di pesce e se non c'è l'aveva con acqua e farina, ed io, come ogni anno, gli stavo vicino ad aiutarlo e vedere finito il presepe che desideravo. Questa era l'atmosfera che creava nostro padre per cercare di alleviare nei nostri confronti il suo stato economico e ci riusciva sempre, in modo esemplare e indimenticabile da parte nostra. Non so perché vi ho raccontato questo stralcio di vita che ho vissuto, credo che sia dovuto ai fatti che stanno succedendo in tutta Italia in questi giorni e che mi stanno mettendo un po' in fibrillazione e per questo motivo non riesco a sentire quell'atmosfera Natalizia di un tempo. Spero tanto che le cose si metteranno a posto, ma come si sono messe non credo che succederà non voglio essere pessimista ma le 3 milioni di persone senza uno stipendio come potranno festeggiare queste feste? Cosa mangeranno a tavola il giorno di Natale? E' i figli?
Cari follow mi fermo qui, già incomincio ad innervosirmi e poi finisce che non trascrivo più la ricetta di questa torta di rosette che non è altro che la pasta dei cornetti che ho postato ultimamente....Okay? Scusatemi e grazie a tutti. 
COSA VI SERVE:
Un piano di lavoro
Un mattarello
Uno stampo a cerniera di 26 cm di diametro, imburrato
Un coltello bene affilato
Un pennello da pasticciere
Una gratella
Metà dell'impasto dei cornetti a brioche
Crema pasticciera con l'aggiunta a fine cottura di una mezza fialetta di aroma d'arancia, se vi piace la mia crema pasticciera(vedi post)la dovete eseguire con la metà degli ingredienti descritti e aggiungendo solo l'aroma alla fine 
PER SPENNELLARE LA SUPERFICIE DELLA TORTA:
1 cucchiaio di zucchero semolato sciolto in un po' di acqua fredda e un pizzico di vanillina 
ESECUZIONE:
Dopo che avrete eseguito la procedura per l'impasto dei cornetti a brioche con le dosi descritte e la sua lievitazione, non dovete fare altro che prelevare giusto la metà di questa pasta per formare questa torta di rosette in questo modo: stendete la pasta con un mattarello(vedi foto)per formare un rettangolo più lungo che largo. Ottenuto questo rettangolo, spalmateci sopra la crema pasticciera fredda mantenendovi a mezzo cm dal bordo. Partendo dal lato più lungo formate un salsicciotto arrotolando la pasta su se stessa senza stringere troppo. Ora prendete il coltello e con esso tagliate 12 rosette che poggerete con la parte tagliata nello stampo distanziandole di mezzo cm tra di loro. A questo punto dovete aspettare che avvenga la lievitazione, minimo un' ora, nella cella di fermentazione o se non c'è l'avete sotto al forno intiepidito e con la luce accesa. Quando le rosette i sono ben lievitate e tutti gli spazi si sono chiusi, riscaldate il forno a 160°C ventilato a gas e cuocete per 15 minuti circa oppure a 160-170°C statico sempre a gas per 30 minuti circa, ma prima d'infornare dovete spennellare la superficie con lo sciroppo di zucchero. Controllate sempre la cottura. Appena si sarà cotta attendete qualche minuto e poi la sfornate. Non vi resta che sformarla per farla raffreddare su di una gratella. Come vedete lo rimasta così senza aggiungere nessuna decorazione, se vi piace potete spolverizzarla con dello zucchero a velo come pure nel suo interno potete aggiungere delle gocce di cioccolato o aromatizzandola con l'aroma che vi piace. Quindi con la ricetta dei cornetti a brioche fate due dolci contemporaneamente allietando il palato dei vostri familiari per una buonissima colazione.
"BUONA VITA A TUTTI" 
         




martedì 3 dicembre 2013

"CORNETTI A BRIOCHE!!"









 PREFAZIONE:
Ciao a tutti, da quando ho riaperto il blog ho dei problemi nel pubblicare i miei post. Se non mi vedete nel vostro blog roll mi potete vedere su Google+. Mi dispiace tanto ma a Blogger non gli darò la soddisfazione di pagare mensilmente una retta per potermi comprare un "dominio". Con il mio blog non ho nessun interesse tranne quello di scrivere le mie ricette e regalarle ad amici e parenti e a tutti voi senza scopo di lucro, perché dovrei pagare questa retta mensile?  Poi perché non me l'hanno detto quando ho aperto il blog? Così pure con lo spazio per le foto hanno fatto la stessa cosa!! Blogger prima ti fa accanire con tanta gentilezza a postare poi all'improvviso ti dice che c'è l'emigrazione, poi ti dice che il sito non supporta più tale scrittura(F.T.P.) e che ti devi comprare un dominio ecc... Cosa faccio? Non mi perdo d'animo è continuo a postare le mie ricette fin quando posso nel mio blog e le condivido su Google+. Quindi quando mi diranno che non potrò fare più niente..beh allora troverò un'altro escamotage per poter continuare. Non so se a qualcuno sia successo la stessa cosa, mi fa piacere se uno di voi mi aiuterebbe a risolvere questo problema, può darsi che non sia quello che ho elencato ma qualche altra opzione che inavvertitamente ho toccato, non mi hanno avvisato lo scoperto perché non riesco a pubblicare nel blog-roll e non esco nell'elenco personale dei blog, difatti io vedo la ricetta che ho postato 2 settimane fa, ma nella pagina del blog ci sono e si vedono tutte le ricette, ecco come ho scoperto questa stranezza. Al momento vado avanti così regalandovi un'altra ricetta dei cornetti a pasta brioche con ripieno di crema pasticciera all'aroma di arancia, direi proprio che sono una bontà!!
COSA VI SERVE:
Una planetaria
Una ciotola per la lievitazione
Un setaccio
Cella di fermentazione(vedi post)
Un piano di lavoro
Manualità 
Una teglia da forno ricoperta di carta forno
Un pennello da pasticciere
INGREDIENTI:
250 g di farina Manitoba
250 g di farina "00"
1 bustina di lievito secco..io Mastro Fornaio della Pane Angeli
150 ml di latte fresco intero a temperatura ambiente
150 g di zucchero semolato
2 uova fresche intere
Estratto di vaniglia a piacere
1/2 fialetta aroma di arancia
1/2 cucchiaino di sale raso da te
50 g di burro non salato ammorbidito a temperatura ambiente di buona qualità
1 tuorlo d'uovo e un goccio di latte per spennellare i cornetti
PER IL RIPIENO:
Crema pasticciera (vedi post) crema pasticciera con 1/2 litro di latte e solo 1/2 fialetta di aroma d'arancia e un cucchiaino di estratto di vaniglia da aggiungerli a fine cottura
ESECUZIONE:
Mettete nella ciotola della macchina le due farine setacciate insieme, la bustina di lievito secco e lo zucchero, fate girare la macchina con il gancio a foglia a velocità 1 per amalgamare questi ingredienti per qualche minuto. Subito dopo aggiungete le uova intere e gli aromi e fate assorbire bene, poi il latte a filo e continuate a lavorare sempre con la stessa velocità che avete impostato fino a che l'impasto incomincia ad incordarsi, se volete potete aumentare a 2 la velocità. Regolatevi sempre con i liquidi questo dipende dall'assorbimento delle farine, quindi se ci vuole qualche goccio in più di latte c'è lo aggiungete e viceversa se non c'è ne bisogno. A questo punto, sempre con la macchina in movimento, fate assorbire, molto bene, il burro con il sale fin quando la pasta si stacca dalle pareti della ciotola e la stessa sia pulita da qualche residuo degli ingredienti. In questo procedimento ricordate di rivoltare la pasta ogni tre minuti in modo tale per far si che la stessa si incordi prima e meglio, ovviamente quando fate questa manovra dovete spegnere la macchina ogni volta che lo fate e poi riavviarla. A questo punto che la pasta è stata lavorata bene ed e diventata elastica, non vi resta che metterla a lievitare in una ciotola imburrata nella cella di fermentazione o se non c'è l'avete sotto al forno intiepidito, coperta con la lucetta accesa fino al suo raddoppio(minimo un'ora).
FORMAZIONE DEI CORNETTI:
Rivoltate la pasta, ormai lievitata, su un piano di lavoro e senza l'ausilio di mattarelli o altro, ma solo con le mani, stendete la pasta in modo circolare(vedi foto)e con un taglia pizza dividetela in otto fette triangolari e regolari. Su ogni fetta, dal lato più grande, mettete un cucchiaino di crema pasticciera fredda che avrete già preparato. Partite da questo lato e arrotolate fino ad arrivare alla punta e cercate di non far fuoriuscire la crema dai lati. Potete anche stendere la crema su tutta la sua lunghezza contenendovi sempre all'interno di esso. Formati i cornetti appoggiateli sulla teglia ricoperta con carta forno distanziandoli tra di loro. Appena riempita la teglia mettete i cornetti a lievitare di nuovo per una mezz'ora minimo coperti con un telo bianco. Preriscaldate il forno ad una temperatura di 160°C ventilato e appena i cornetti si sono lievitati, spennellate la loro superficie con un tuorlo d'uovo e un goccio di latte sbattuti e infornateli e fateli cuocere per 15 minuti circa. Appena i cornetti avranno preso un bel colore dorato sfornateli e fateli raffreddare o mangiateli ancora caldi!! Buona colazione!!
"BUONA VITA A TUTTI!!"

            

lunedì 2 dicembre 2013

"PAGNOTTA DI PAN BRIOCHE FARCITA!!"














PREFAZIONE
Vi va di fare una pagnotta di pan brioche farcita? Ciao a tutti affettuosamente, Babbà vi allieta sempre con ricette belle da vedere, da gustare e infine da pappare!! Con questo pan brioche, l'attenzione di parenti e amici cadrà su di voi presentando lo   a tavola ancora caldo affascinati dal profumo e dalla sua lievitazione! La ricetta non è difficile, se eseguite bene la procedura il risultato finale sarà eccellente! In queste serate freddolose che annunciano il divenire dei giorni di festa è l'ideale per riunirsi intorno ad un tavolo insieme a un buon bicchierotto di vino per farci quattro risate distraendo ci, alquanto, da tutti i fatti di cronaca e altro che succedono immancabilmente tutti i giorni. Quindi non possiamo fare altro che distrarci il più possibile ma con la consapevolezza di non dimenticare e di aiutare sempre e in qualunque modo chi sta peggio di noi facendo un opera buona che il nostro cuore ci indicherà. Adesso passo alla ricetta e ringrazio di cuore a tutti coloro che già fanno questo gesto di altruismo e di amore verso gli altri e grazie anticipata mente a tutti coloro che ancora lo devono fare e pensano di farlo. 
COSA TI SERVE:
Una Planetaria con gancio a filo e il gancio ad uncino
Una ciotola
Una placca da forno
Carta da forno
Pellicola per alimenti
Un pennello da pasticciere
Cella di fermentazione possibilmente
Una gratella
INGREDIENTI:
2 uova piccole intere fresche oppure 1 uovo grande
250 ml di latte intero fresco a temperatura ambiente o appena intiepidito
50 ml di olio d'oliva
1 bustina di lievito di birra secco Mastro Fornaio della Pane Angeli
15 g di zucchero semolato
10 g di sale fino
550 g di farina Manitoba
1 tuorlo d'uovo per spennellare con un goccio di latte
IMBOTTITURA:
24 fette di salame Napoli tagliate sottili
9 fette di scamorza affumicata tagliate sottili
PROCEDURA:
Fate sciogliere bene la bustina di lievito con lo zucchero in 50 ml di latte per 10 minuti girando ogni tanto con un cucchiaino fino a formarsi una schiuma. Fate così anche con il sale sciogliete lo in una tazzina di latte e mettete da parte.
Aggiungete nella ciotola della macchina le due uova intere e il lievito che ormai si è riattivato e con il gancio a filo frulliamo per qualche minuto a velocità 1.
Togliete questo gancio e sostituite lo con quello ad uncino.
A questo punto introduce te la farina un po' alla volta alternata al resto del latte rimasto. Quando si è assorbita tutta la farina a questi ingredienti, aggiungete il sale che avrete sciolto nella tazzina di latte e fatelo assorbire sempre con la velocità 1.
Continuate e fate lavorare la macchina in questo modo finché vedete che la pasta incomincia ad incordare. A questo punto versate a filo l'olio e aumentate la velocità a 2 finché la pasta assorbirà tutto l'olio e si staccherà dalle pareti della ciotola.
In questa ultima fase di lavorazione non preoccupatevi del tempo che ci vuole, quindi fate lavorare la macchina fin quando l'impasto sarà bello incordato, liscio ed elastico. Fatto questo disponete l'impasto a lievitare in una ciotola unta di olio e fate un taglio a croce in superficie. Mettetelo a lievitare nella cella di fermentazione senza coprirlo oppure, per chi non avesse la cella, sotto al forno intiepidito e con la luce accesa coperto con della pellicola per alimenti fino al raddoppio per 1 ora e mezza minimo. 
Dopo la sua raddoppiata lievitazione, ponete la pasta su un piano di lavoro unto con un po' d'olio e lavoratela per qualche minuto con le mani dopo di che pesatela e dividete il suo peso in tre parti uguali formando tre pagnottelle. Prendete una pagnottella alla volta e con le mani cercate di stenderla in una forma allungata(come si vede nella foto) e allargata. Ripetete la stessa cosa con le altre pagnottelle rimaste e disponetele, vicine, distanziate l'una all'altra di qualche centimetro. Aggiungete su ogni pagnottella 8 fette di salame e sopra di esso 3 fette di scamorza affumicata. A questo punto non dovete fare altro che chiudere su se stessa, dal lato più lungo, ogni pagnottella per formare tre salsicciotti che schiacce rete un po' con il palmo delle mani. Avvicinate queste tre parti e formate con una treccia una pagnotta(come si vede nelle foto)che poggerete su una placca da forno ricoperta di carta pergamena a lievitare una seconda volta dopo averla spennellata con un po' di olio per un minimo di 30 minuti. Avvenuta la lievitazione incominciate a riscaldare il forno
impostando la temperatura a 200°C( io con il mio forno a 180°C)statico per 10 minuti minimo. Sbattete il tuorlo d'uovo con un goccio di latte e spennellate con esso tutta la superficie della pagnotta. Non vi resta che infornare e lasciate cuocere per 35 minuti circa(io 30 minuti). Sfornate è il vostro pan brioche e pronto^_*!!!
"BUONA VITA A TUTTI"

sabato 30 novembre 2013

BRIOCHE "DA URLO" DI MARIABIANCA!!

 



 
"PREFAZIONE"
Oggi vi propongo una ricetta che già da tempo è in circolazione sul web. A dire il vero, qualche giorno fa, l'ha proposta è divulgata la nostra amica, maestra, Mariabianca, che tutti conoscete per le sue qualità culinarie oltre ad essere una vera è brava insegnante scolastica, nel suo blog con il suo bellissimo post ed io non faccio altro che fare questo passaggio di mano, trascrivendovi tal quale la ricetta senza modificare nulla perché ritengo che sia inutile farlo, datosi che la base degli ingredienti e la procedura deve rimanere tale, è anche per una forma di educazione, pricipalmente. Mi scuso con la signora Mariabianca per il fatto di non averla avvisata, se è successo perché questa brioche mi ha subito intrigato per la sua facilità di esecuzione a tal punto che la dovevo subito provare senza riflettere che almeno un piccolo commento glielo dovevo fare, mi perdoni ma la mia passione per i lievitati mi porta certe volte ad errare, di solito non è da me, anzi al dire il vero chi mi conosce lo sa che sono il primo ad avvisare in queste occasioni. Non posso fare altro che mostrare le foto del risultato finale confermando la vericità della ricetta stessa è la meravigliosa morbidezza della pasta. Speranzoso di essere perdonato, l'assicuro, da parte mia, che la prossima volta non accadrà più. Di seguito trascrivo il link della sua ricetta: Il pan brioche senza impasto...."da urlo"  così tutti possono passare da lei è vedere se dico la verità. Grazie^__^!!
INGREDIENTI:
250 g di farina Manitoba
2 uova a temperatura ambiente
75 ml di acqua tiepida
100 g di burro liquefatto e poi lasciato raffreddare
50 g di miele(liquido)di arancio
12 g di lievito di birra
un pizzico di sale
INOLTRE:
Un tuorlo
Pochissimo latte
Granella di zucchero
Marmellata di arancie amare
Top gusto cioccolato
Uno stampo da plumcake
Burro e carta da forno per lo stampo
PROCEDIMENTO:
Limitarsi a sciogliere il lievito di birra nell'acqua.
Infine, in una ciotola, inserire tutti gli ingredienti e mescolare con una semplice forchetta (altro che gancio per incordare!!!!!!!) fino ad avere un impasto senza grumi.
PRONTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Coprite la ciotola con uno strofinaccio da cucina e mettere in forno spento(prima acceso a 50° e poi spento). Lievitare per 2 ore.
NOTA: dopo questa prima lievitazione l'impasto rimane tale e quale, ma nessuna preoccupazione perché poi i risultati ci saranno lo stesso.

Trascorse le due ore passare la ciotola in frigorifero per un giorno intero più una nottata...ma poi non c'é l'ho fatta più a resistere....
Tolta la pasta dal frigo metterla su una spianatoia cosparsa di poca farina e dare la forma desiderata. C'é chi ha fatto una treccia, chi quattro grosse palle accostate le une alle altre.
P.S: un extra non necessario ma che io ho fatto è stato quello di dare qualche piega alla pasta prima di fare le palline. Ho letto che qualche signora consigliava di dare le pieghe alla Bonci. Siccome io conosco solo i due tipi di pieghe del maestro Adriano Continisio, mi sono andata a vedere un video in cui Bonci fa la pizza con queste pieghe.....ma presa dall'euforia e tenendo anche conto della velocità con cui Bonci dava le pieghe, non ci ho capito niente ed ho proceduto a casaccio: ho allargato lievemente l'impasto con le mani, ho dato un colpo, con il taglio della mano, al centro dell'impasto ed ho richiuso la pasta.....ho ripetuto altre due volte e poi ho fatto le palline.
Ho l'impressione di non essere stata chiara.....per chi vuole fare le pieghe alla Bonci (molte non le hanno fatte) consiglio di cercare il video.

Avendo voglia di "inventare" mi sono fatta 12 palline medie e tante palline piccole fino a terminare la pasta.
Su uno stampo da plumcake lievemente imburrato e con al fondo una striscia di carta forno, ho deposto le palline medie e, sopra di esse, le palline piccole (vedi foto in basso).
Eccitata come non mai, ho rimesso a lievitare per 2 ore aspettando trepidamante (solo gli impasti lievitati mi danno questa trepidazione!!!!!!!!!!!!!!!!).
Il "miracolo" è avvenuto: la pasta ha raggiunto un ottimo livello di lievitazione...è quasi pronta per il forno.
Dico quasi perché bisogna spennellare il pan brioche con un tuorlo d'uovo diluito di latte e cospargere sopra una manciata di candita granella di zucchero.
Infornare a 170° per 25 minuti.
Servire a fette con marmellata di arance e/o top al cioccolato.
P.S.: come leggete ho riportato precisamente tutto quanto ha descritto la signora Mariabianca, in questa sua performans, senza cambiare una virgola, confermando e attestando la verità della procedura per l'esito finale, basti guardare le mie foto con quelle di Mariabianca per notare l'uguaglianza, la facilità è tutta la bontà di questa brioche STRAORDINARIA!!!
"BUONA VITA A TUTTI"
       




        

lunedì 18 novembre 2013

"TARALLE, TARALLE CAVERE!!!"





 













PREFAZIONE
All'inizio dell'800 il tarallo "nzogn e pepe" si arricchì di un ingrediente che tuttora ne fa parte con il suo sapore va infatti a nozze col pepe: la mandorla. Ancora oggi non si sa chi l'abbia per primo aggiunta al tarallo, ma chiunque sia stato, merita tutta la nostra gratitudine partenopea. Il tarallo faceva del bene a tutti: al fornaio, che utilizzava la pasta di pane rimasta, con poca fatica: e al popolo, che a pochi soldi se lo comprava. Il tarallo era una vera benedizione per la borsa, ma pure per il palato, e per la sopravvivenza: il grasso che contiene è infatti molto calorico. Per la sua caratteristica di cibo povero, il tarallo andava via come il pane, da cui in fondo deriva. Lo si consumava nelle osterie, in cui si accompagnava a del vino spesso assai poco pregiato. Da una parte aumentandone il consumo ( il pepe porta sete) ma dall'altra riducendone gli effetti negativi su stomaci altrimenti vuoti. Gli specialisti del tarallo sostengono che vada mangiato inzuppato nell'acqua di mare. Oggi questa raffinatezza va evitata, dato lo stato dei nostri mari: ma anche in passato, quest'uso dev'essere stato responsabile di molte gastroenteriti. I taralli sono uno sfizio tutto napoletano. E' tuttora un classico comprarli a Margellina nei chioschetti sistemati sul lungomare(adesso ne sono rimasti soltanto alcuni), e sgranocchiarli passeggiando col Vesuvio da un lato e Posillipo dall'altro. Una volta i taralli napoletani non aspettavano i clienti nei chioschi, o nelle panetterie, come oggi; gli andavano incontro per le strade. Il "tarallaro" era una figura caratteristica. Con la sua cesta sulle spalle, batteva senza posa la città per vendere i taralli ai passanti. Oggi è sparito, ma quello che scompare nella realtà sopravvive nel linguaggio: ancora adesso, per indicare una persona senza voce in capitolo, sbattuta di qua e di là dagli eventi, e costretta ad affaccendarsi senza sosta, si dice "me pare 'a sporta d' o tarallaro!"Nei suoi in terminabili giri, il tarallaro dava la voce: "Taralle, taralle cavere!"E caldi, dovevano essere tassativamente, per poter sprigionare la loro caratteristica fragranza, e invogliare la gente all'acquisto. Era per questo, e non per motivi igienici(a quell'epoca ci si badava poco), che il tarallaro copriva la sua preziosa merce con una coperta. Oggi, la morte sua(cioè la maniera migliore di consumarlo) è infatti con la birra, meno alcolica del vino cui si accompagnava prima. Nelle birrerie e nei pub, frequentati dai ragazzi, taralli e birra formano attualmente un duo ben affiatato, e particolarmente richiesto. Grazie a queste nuove abitudini di consumo, attualmente il tarallo lo si trova pure al supermercato, per lo meno nelle catene migliori. Ben impacchettato, confezionato sotto vuoto, con l'indicazione: "riscaldare prima dell'uso". Non c'è bisogno del forno a microonde: è sufficiente un semplice termosifone, per sprigionare quel po' di calore che basta perché la sugna liberi nuovamente tutto il suo aroma, e la mandorla dia il meglio di se. A proposito: l'esame della mandorla è un ottimo test per valutare la freschezza del tarallo. Se è ancor bella dura, ed è profumata, tutto OK. Se invece è molle, e non emana alcun odore, vuol dire che il tarallo e vecchio.
Cari amiche/ci, questa è una mia piccola ricerca che ho fatto su questo delizioso e sublime biscotto rustico che non manca mai a noi napoletani. In giro ci sono diverse ricette e diversi modi di cottura per prepararli. Con la ricetta che sto per trascrivere, direi che è stata quella che maggiormente mi ha soddisfatto perché si avvicina molto ai taralli che vendono nei negozi, qui a Napoli. Basta avere della sugna paesana e delle mandorle di buona qualità per assaporare e degustare il vero tarallo napoletano. 
"PAROLA DI BABBà... PROVARE PER CREDERE!!
COSA VI SERVE:
Un impastatrice
Una ciotola con coperchio
Una lastra da forno
Carta da forno
Un coltello
Manipolazione
INGREDIENTI:
Per la biga:
160 g di farina Manitoba
1 bustina di lievito secco(io Mastro Fornaio della Pane Angeli)
80-90 ml di acqua naturale in bottiglia
Per l'impasto:
450 g di farina Manitoba
180 ml di acqua naturale imbottigliata a temperatura ambiente
240 g di sugna paesana
300 g di mandorle di buona qualità spezzettate con un coltello
14 g di sale fino
3 grammi di pepe nero
2 cucchiaini di di zucchero semolato
PROCEDURA:
La sera prima, fate la biga con la farina miscelata al lievito secco e l'acqua a temperatura ambiente in una ciotola e mescolate il tutto per avere una pasta morbida e un po' appiccicosa come si vede nella foto. Coprite la ciotola con il suo coperchio e lasciate che lieviti per un minimo di 12 ore. Se l'ambiente di casa vostra non è molto freddo lasciate la ciotola col coperchio con sopra un tovagliolo leggero, se invece e l'incontrario mettetela sotto al forno con la lucetta accesa.
La mattina avanti fate l'impasto in questo modo: mettete la farina, la biga, il pepe e lo zucchero e incominciate a impastare con il gancio a uncino a velocità 1, introducete l'acqua, in cui avete sciolto il sale, lentamente e continuate a impastare fino a quando la pasta si stacca dalle pareti dalla ciotola. A questo punto aggiungete le mandorle che avrete spezzettato con un coltello e appena si sono amalgamate all'impasto introducete la sugna e impastate. Appena l'impasto si stacca dalle pareti della ciotola, spegnete la macchina, prelevate la pasta e depositatela in una ciotola e fatela lievitare per un ora.
Riversate l'impasto lievitato su di un piano pulito il quale non andrà ne unto e ne infarinato. Prelevate un pezzo alla volta e formate un salsicciotto lungo 20 cm., portate le due punte verso di voi e formate una treccia(come si vede nella foto). Riprendete di nuovo le due punte e unitele per formare il tarallo. Mano mano che li formerete, sistemateli sulla piastra ricoperta di carta forno allineati e distanziati fra di loro di un centimetro. Quando avete riempito tutta la piastra, metteteli a lievitare sotto al forno intiepidito per un'ora. Avvenuta la lievitazione, non vi resta che preriscaldare il forno(il mio e a gas) a 150°C ventilato. Infornate e cuocete per un'ora fino a quando vedrete che si sono ben dorati e biscottati. Servite i taralli caldi per assaporare tutto il loro aroma, si possono conservare per diversi giorni se sono messi sottovuoto.
N:B.: ci sono diversi modi per la cottura di questi taralli, vi ho dato quella meno impegnativa cioè quella diretta con la sola temperatura descritta. Altri li cuociono con diverse temperature partendo inizialmente con 200°C per i primi 15 minuti, poi a 180°C per altri 15 minuti, poi a 160°C per altri 15 minuti, poi altri 15 minuti a 140°C per farli biscottare. Altri ancora li cuociono per mezzora a 200°C, poi estraggono la piastra dal forno per farli un po' raffreddare e poi li rimettono in forno a 140°C fino a quando si sono biscottati. Vi ho trascritto queste fasi che ognuno adopera per la cottura del tarallo perché è importante la sua biscotta tura per far sì che il suo interno si asciughi bene perché tende a rimanere umido. Spero di essere stato alquanto chiaro in questa mia descrizione. Babbà vi ringrazia di cuore e manda a tutti tanti bacioni affettuosi!!
"BUONA VITA A TUTTI"